Conosciamo gli ingredienti? 1°parte

 

    A volte al supermercato è come essere in una palude: nel troppo non si trova niente. Imparare a conoscere gli ingredienti è l’unico modo per riuscire ad acquistarli e, soprattutto, utilizzarli.

     Con questa moda poi, passatemi il temine, delle intolleranze alimentari, il nostro cervello entra in un’area nebulosa dove il primo pensiero è: e adesso…cosa mangio? Pensiero umano, direi.

     Certo che è umano formulare questo pensiero, perché la questione, di solito, è mal posta. Il Nutrizionista di turno (o lo Specialista) ha, in genere, un brutto difetto: ti dice, con grande enfasi, che cosa NON puoi mangiare. Mai che dicesse cosa puoi mangiare. Brutto difetto.

     Risultato? Il panico.

     E certo che è il panico! E non può essere altro che questo. Il cibo è un bisogno primario, dal cibo non si prescinde!

     Questo articolo ha l’obiettivo di aiutarvi ad uscire da questo empasse, e scoprire che ci sono cibi straordinariamente piacevoli e gustosi. Che avrete l’opportunità di conoscere proprio grazie alle vostre intolleranze alimentari. Vediamo come.

     Partiamo dal caso più comune, l’intolleranza ai latticini.

     Mettiamoci nei panni di chi (cioè tutti), assecondando il proprio gusto (ed il proprio piacere), consuma ogni giorno: cappuccino, brioches, un po’ di cioccolato al latte, caffè macchiato, merendine. La domenica, giorno di relax e condivisione, nelle nostre tavole si trova: una buona lasagna con besciamella e grana, il purè, un pezzetto di parmigiano, un delizioso tiramisù. Caffè con pallina di gelato.

     Quando questa persona si sente dire dallo specialista che non può più mangiare latticini, a parte rischiare la sincope, ma secondo voi come si sente????? Visto che gli viene messo in mano un foglio con un LUNGO elenco di tutto quello che non può mangiare?

     Per carità, poniamo rimedio.

     Partiamo dal latte. Il latte vaccino si può sostituire in diversi modi, le alternative sono veramente tante: di capra, di riso, di soia, di miglio, di mandorle, di avena. Non sono equivalenti, ognuno ha le proprie caratteristiche. Qual è quello giusto per voi? Semplice: dovete farvelo dire dallo specialista. Questa è un’informazione che DOVETE pretendere, perché ne avete il diritto. E lo specialista lo DEVE sapere. E se non ve lo dice….potrete trarre serie conclusioni su chi avete di fronte.

 


     Fatto questo grande passo, potrete usare il nuovo latte per fare colazione, per degustare deliziosi budini, per la torta della domenica, per farvi la cioccolata il tazza, per fare il puré e la besciamella. Da un bravo gelataio artigiano troverete il gelato di soia ed anche quello di riso, ai vari gusti. Saggio averne sempre una piccola scorta in freezer.

     Era così difficile? No. Però, se nessuno te lo dice…

     Andiamo avanti e passiamo al burro. Anche il burro vaccino si può sostituire in diversi modi. Burro di soia, burro di girasole, burro di arachidi, burro di capra. I migliori in assoluto sono soia e girasole. Con quello di soia, in particolare, gli impasti e le torte risultano perfetti. Una colata di burro di soia (o girasole) sui tortellacci “burro e salvia” vi delizierà.

     Non dimentichiamoci dello yogurt, alimento che vanta grandi estimatori. Troviamo quello di capra, quello di pecora e quello di soia. Come spuntino, la sua scelta dipende dal gusto. Come ingrediente è meglio optare per capra o pecora (hanno una resa migliore negli impasti).

     E i formaggi? Il cui principe, di origine emiliana, ha spopolato in tutto il mondo? Niente paura, per noi del nord è arrivato il momento di apprezzare quello che nelle regioni centrali si gusta da tempo immemorabile: sua maestà il pecorino. Il sostantivo è d’obbligo. Lo capirete assaporando un piatto di bucatini cacio e pepe. O un’amatriciana classica. Non sarebbero la stessa cosa senza il pecorino romano.

     Non dimentichiamo che esiste anche un formaggio che si ricava dalla soia: il tofu. Apprezzabile, in modo particolare, se arricchito di erbe e aromi. Posto delicatamente su un letto di insalatina, con una macinata di pepe ed un giro di extravergine. Che buono!!

     Ecco fatto! E’ bello sapere cosa comprare. Ma ancora di più è bello sapere che i nostri nuovi ingredienti si trasformeranno in squisiti manicaretti!

     A presto con la seconda parte, dedicata alle farine.