Mangiare leggero

 

     Oggi ho avuto il piacere di avere in visita una bella signora che da poco ha subito l'intervento di asportazione della cistifellea. Aveva un calcolo di 14mm. Al momento delle dimissioni le hanno detto di mantenere una dieta leggera. Leggera come?

 

     Leggera come il pollo, il riso, i cibi poco conditi, un po' di pasta in bianco, formaggi freschi, verdurine, tanta frutta, niente fritti, ecc......insomma un po' di tutto senza esagerare. Che è tutto quello che tutti sappiamo a memoria.

     Bene. Dopo 15gg dall'intervento chirurgico le coliche sono riprese come prima, identiche. Stessa modalità stessa intensità. A dimostrazione che, se non cambi stile di vita, non cambia il modo in cui il tuo corpo si esprime.

     Tu gli dai lo stesso cibo? E lui ti ricambia nello stesso modo di prima. Non è cambiato niente.

 

     Non esiste una dieta leggera come non esiste il cibo leggero. Il concetto di leggerezza NON è legato al cibo ma alla relazione cibo-persona. E' leggero tutto quel cibo che non ci gonfia, che non ci appesantisce, che si digerisce velocemente senza "sentirlo".

 

     Ci sono una serie di cibi che, secondo uno stereotipo da demolire, sono considerati leggeri. Tipo la lattuga (indigeribile per 8 persone su 10), la mela (indigesta nella stessa percentuale), buona parte della frutta estiva (si lamentano reazioni simil allergiche), i cavoli (indigesti per 5 su 10), i legumi (grandi gonfiori per 5 su 10), formaggi freschi e "magri" (massacranti per 7 su 10).

     E' chiaro che se introduciamo un alimento di difficile elaborazione mettiamo in difficoltà l'organismo. Se questa difficoltà gliela diamo ogni giorno, e più volte al giorno, l'organismo consuma, e poi distrugge, riserve importanti di energia arrivando a logorarsi.

     E' così che si producono prima i disturbi e poi la malattia.

 

     Pertanto siate saggi: evitate gli stereotipi e preoccupatevi di trovare il cibo che vi fa stare bene. Potrebbe essere più facile di quello che pensate.