Quando la glicemia è ingannevole

 

     A colloquio con il signor Oliviero B. di Milano: ho 58 anni e la glicemia alta da almeno 5 anni. Forse anche da prima, ma non facevo gli esami del sangue. Attualmente assumo ipoglicemizzanti per tre volte al giorno. A tale proposito vorrei sottoporle un quesito che ho già sottoposto al mio medico di famiglia, ma da lui ho ricevuto una risposta evasiva. Comunque mi ha suggerito la visita specialistica. Non soddisfatto, ma ligio al suggerimento, ho interpellato il diabetologo, che mi ha consigliato di passare ad un basso dosaggio di insulina giornaliero. Vengo al dunque, la domanda è: ma perché, nonostante le pastiglie attuali, la glicemia non si abbassa?? Sono io anomalo? Devo preoccuparmi? Ci sono anche altri casi come il mio? Ci tengo a dirle che sono a dieta, naturalmente. Ed è per questo che sono sconfortato. Non lo sarei se disordinassi! Scusi, ma almeno avrei l’appagamento della buona tavola!


     Gentile signor Oliviero, non solo lei non è un caso unico ma, le garantisco, è in buona (e nutrita) compagnia. Pacifico che questo non la consolerà. Fatta questa doverosa premessa, vengo al dunque:
la maggior parte delle iperglicemie e dei casi di diabete 2 dipendono, guardi un po’, dal fegato.

     Il pancreas non è chiamato in causa, né lui né l’insulina. Quando dico che dipende dal fegato intendo dire che dipende dal cattivo funzionamento del fegato, che si ritrova ad essere tale perché sovraccarico di lavoro. Io lo so che questo la sorprenderà perché lei sta seguendo la dieta che le hanno dato in ospedale, e questo la autorizza a pensare di mangiare in modo adeguato.

     Magari fosse così! Ed invece lei non sta mangiando affatto bene, cosa che viene regolarmente segnalata dal fegato: infatti la glicemia non si abbassa. Il meccanismo è semplice: il fegato si occupa, tra i suoi innumerevoli compiti, anche di “assorbire” il glucosio in eccesso nel sangue. Funziona sostanzialmente da magazzino, archiviando il glucosio eccedente sottoforma di glicogeno (una forma complessa di glucosio).

     Una vera e propria scorta per i tempi di magra. La fisiologia del fegato contempla questa finezza. Quando la glicemia nel sangue è alta significa una cosa certamente antipatica ma molto semplice: che il fegato non sta svolgendo correttamente il suo lavoro di magazziniere.

     Ho vivissimo il ricordo di un paziente visto recentemente per una emoglobina glicata posizionata in "area a rischio" diabete. Dopo avergli assegnato un'alimentazione adeguata al suo organismo la glicata è diminuita di 5 punti in quaranta giorni. Nonostante questo bel risultato si trovava ancora in "area borderline". Quello che l'ha fatta definitivamente crollare è stata l'eliminazione del caffè. Nessuna traccia di diabete: glicemia, glicata e insulina perfette.

     Interessante trovarsi di fronte a un diabete da caffè eh? Si si, spalancate pure gli occhi perchè avete letto bene. Eppure il nostro paziente non era un drogato di caffè: ne beveva tre al giorno, come tante persone. Il primo calo di 5 punti di glicata l'ha ottenuto limitando il caffè a uno al giorno. Il crollo della glicata si è verificato dopo l'eliminazione anche dell'unico caffè.

     Ah dimenticavo. Il paziente assume thè e infusi che zucchera regolarmente e mangia la marmellata a colazione. Lo zucchero viene introdotto e ben immagazzinato dal suo fegato che, senza caffè, svolge appieno il suo onesto lavoro.

    Nulla a che vedere con le classiche linee guida ospedaliere. A tale proposito vi riporto quanto scritto in una di queste. Giusto giusto me l’ha sottoposta un paziente recentemente. Si tratta di un documento dal titolo “CONSIGLI DIETETICI PER DIABETE/IPERGLICEMIA”.

  • a) alimenti da evitare: marmellata, dolciumi in genere, caramelle, creme, zucchero, cioccolata, panini dolci, fette biscottate dolci, bevande zuccherate, vini dolci, liquori, birra, frutta candita, frutta sciroppata, gelatina di frutta, uva, fichi, cachi, banane, castagne.
  • b) alimenti consentiti in quantità limitata: arance, anguria, pompelmo, pesche, pere, mele, tutti gli ortaggi tranne le carote e le rape rosse, vino secco, pasta, pane, patate.
  • c) alimenti consigliati: latte, yogurt senza frutta, pasta integrale, ceci, lenticchie, fagioli, frutta. 

    
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