Le endorfine

 

     Un miracolo è quando il tutto è maggiore della somma delle sue parti. Un miracolo è quando uno più uno è uguale a mille.
(Frederick Buechner, scrittore e teologo americano)

 

     Senza trascurare il lato tecnico, di cui parleremo dopo, l'effetto delle endorfine lo descrive sapientemente Alberoni nel suo Innamoramento e Amore (*) come "processo di destrutturazione/ristrutturazione in cui la precedente relazione va in frantumi e si ricostruisce il proprio mondo e il proprio futuro facendo perno sul sentimento totalizzante verso il nuovo amato".

     Sappiamo tutti molto bene che quando ci troviamo in questo stato, cioè di innamoramento, non sentiamo la fame, la sete, il sonno. Cioè non sentiamo i bisogni primari dell'organismo che, in condizioni normali, ci garantiscono la sopravvivenza.

     Non li sentiamo perchè la parte anteriore dell'ipofisi produce endorfine, molecole con le stesse caratteristiche della morfina ma con una portata di effetti molto più ampia della morfina stessa.

     La morfina che conosciamo è una barriera al dolore, la barriera estrema, l'ultima. Lo sanno bene i malati terminali.

     Le endorfine prodotte naturalmente non solo neutralizzano il dolore ma portano il corpo a uno stato di autosufficienza rendendolo "sazio, ebbro e tonico" nonostante la mancanza di cibo, acqua e sonno.

     C'è una veglia continua che non ha nulla a che vedere con l'insonnia.

 

     Questo stato lo si trova anche nella conversione religiosa. Molti sono gli esempi di grandi mistici che sono sopravissuti a lunghi ed estenuanti (secondo noi) digiuni e ne sono usciti in perfetta salute.

     L'emissione di endorfine rende l'organismo autosufficiente e senza "bisogni" (o con bisogni di gran lunga ridotti).

     In pratica le endorfine vengono emesse solo ed esclusivamente in caso di forte emozione, un'emozione dal sapore totalizzante (l'orgasmo ne è un esempio tipico).

 

     Detto questo preoccupiamoci di capire che ruolo hanno le endorfine nel nostro quotidiano.

     Ah semplice, senza endorfine si producono brevi frasi tormentone come queste:

  1. Non dimagrisco
  2. Non guarisco

     Frasi che vi assicuro essere intimamente connesse.

     La conclusione è che senza una vita di emozioni ci si ritrova con la fame nervosa (nel migliore dei casi) e con qualche malattia indomabile (nel peggiore dei casi).

     Ne vale la pena?

 

     Le abitudini e il quotidiano ci uccidono. Andiamo oltre.

 

 

 (*) FRANCESCO ALBERONI (1979), Innamoramento e amore, Garzanti