Cibi pronti

 

     Viviamo in un contesto sociale in cui il cibo pronto è diventato un elemento si sopravvivenza alla tirannia imposta dal tempo. Il poco tempo.

 

     Finita l'epoca in cui la donna regnava incontrastata in cucina tra forno e fornelli, è arrivata l'epoca cui la donna si destreggia nello scaldare i cibi pronti al microonde.

     Tutto cambia, la vita è un divenire senza posa. Non c'è niente di male, a patto di saper fare di necessità virtù.

 

     I cibi pronti sono, per definizione, dei conservati e pertanto comportano la presenza dei cosiddetti additivi alimentari. Questi sono aggiunti con l'obiettivo di colorare, conservare, migliorare l'aspetto, migliorare sapore e/o profumo.

     Non entro nel merito dei coloranti ai quali, vista l'importanza, ho dedicato un capitolo specifico. Colgo invece l'occasione per ricordare che, proprio come il cibo, anche i conservanti vanno in accumulo e quindi possono dare origine allo sviluppo di intolleranze specifiche.

 

   Tra gli antiossidanti la fa da padrone l'acido citrico di cui abbiamo già abbondantemente parlato nell'articolo dedicato agli agrumi. L'acido citrico si trova praticamente in ogni conservato perchè ha il compito di abbassare il pH ed ostacolare la proliferazione batterica. La stessa funzione ce l'hanno anche gli ASCORBATI, cioè la vitamina C di cui abbiamo già parlato in un altro capitolo.

     Tra i conservanti propriamente detti, i nitriti/nitrati si distinguono per la presenza nei salumi. Abbattono la carica batterica ed inoltre, reagendo con la mioglobina della carne, li rendono di un bel color rosso scuro. E se non ci sono nitriti e nitrati state tranquilli che c'è qualcosa d'altro che ne fa le veci: i salumi hanno sempre un colore fresco ed invitante.

     Gli emulsionanti sono un altro grosso capitolo. Ogni qualvolta vi trovate a mangiare qualcosa di cremoso e vellutato sappiate che la probabilità che questo sia dovuto alla lecitina di soia è alta. La soia è un legume e, assieme alle fave, rappresentano i legumi più "potenti". Basta pensare che esiste il favismo, endemico in Sardegna.

 

     Il tempo è diventato un bene miraggio e il cibo pronto ci viene incontro semplificando non poco la nostra vita. Anche qui, come sempre, ci vuole il buonsenso: se prevale sugli altri cibi ci porta certamente a una intolleranza.

     Che si somma alle già ben note intolleranze alimentari. No grazie.