L'argento

 

     Parte oggi con l'argento un viaggio nel territorio inesplorato dei minerali rari. Rari in natura, e perciò preziosi, e rari anche nel nostro organismo ma in grado di stravolgere la chimica delle cellule. Fanno parte dei nano e oligoelementi, detti anche microelementi, essenziali per l'armoniosa comunicazione cellulare. Se mancano, portano a malattia al pari dei macronutrienti (calcio, sodio, magnesio, potassio, ...)

 

     Dell'argento in medicina non si parla, almeno non più. Un tempo veniva impiegato contro le verruche e, ancora adesso, come medicamento disinfettante delle ferite che tendono a suppurare e/o a non chiudersi perfettamente. Detto questo altro non si sa.

     L'argento è un elemento vitale per l'elasticità di tutte le componenti fibrose e fibro-cartilaginee come: laringe, faringe, trachea, condotto uditivo, cartilagini articolari; e ancora i tessuti fibro-elastici come: l'uretra (cistiti), i testicoli (indurimento e dolore), collo dell'utero.

     Ma l'azione prepotente dell'argento si ha nelle espressioni varie del sistema nervoso, sia centrale che periferico: midollo, nervi e, in generale, tutte le funzioni nervose di coordinamento motorio. Tutte le problematiche del neurologo per intenderci.

 

     E non finisce qui. Estremamente interessante è il suo ruolo nelle fibrosità nervose del cervello dove, un suo cattivo metabolismo, porta a una alterazione della percezione spazio-tempo dando origine a psicosi come: paura di non avere tempo, di non fare in tempo, di non finire in tempo, di non arrivare in tempo. Tutte cose ben note in questi tempi moderni e che tutti attribuiscono a una vita stressante.

     E ancora, perdita della normale nozione di spazio/volume come: vedere parti del corpo come troppo grandi/grosse, vertigini in presenza di edifici troppo grandi/alti, perdita dell'equilibrio in luoghi troppo grandi (non misurabili a occhio, percepiti come sconfinati), essere troppo lontani da casa.

 

     Tracce di argento (perchè di tracce si tratta, ovvero quantità microscopiche ma estemamente attive) si trovano in tutti gli ornanismi, animali e vegetali, di colore arancio. I caroteni, e in particolare il betacarotene, si accompagnano sempre alla presenza di argento in tracce. Vale dalle carote al salmone, passando da albicocche e cachi. Nessuno escluso.

     Ecco un caso in cui l'elemento nutrizionale NON è prerogativa di una categoria di alimenti ma di una caratteristica, apparentemente solo estetica, di alcuni alimenti. I coloranti hanno un valore nutrizionale profondo oltre che estetico. Se ne conosce solo in parte la chimica e non si conosce affatto la relazione tra i coloranti e metabolismo cellulare e tissutale.

 

     Come tutti gli altri elementi minerali anche l'argento non tollera l'abuso, l'eccesso. L'abuso, o sovradosaggio, è tanto più facilmente raggiungibile quanto più basso è il bisogno dell'elemento stesso. Questo vale per tutti gli oligo e nano elementi: proprio perchè in grado di agire prepotentemente in dosi microscopiche l'organismo non può tollerare dosaggi alti pena la manifestazione di sintomi tipici da tossina. Vale anche il contrario: se mancano l'organismo va in tilt e manifesta sintomi a cui non è facile attribuire un nome e fare una diagnosi perchè alla diagnostica classica non compare niente di strano o deviante (esami del sangue nella norma, ecografie ed endoscopie nella norma o con caratteristiche di minima infiammabilità non in linea con i sintomi dichiarati dal paziente).

 

     Pensavate voi di farci solo collane e teiere...eh?