Non è cambiato niente - 2

 

     "Non fu fortunato: visse poco più di quarant'anni. Gli storici dicono che quando si sentì male in mezzo al cielo comparve una cometa, così come era già successo per Giulio Cesare. Venne chiamato un illustre dottore che gli dette da bere una pozione miracolosa fatta di perle di diamanti triturati. Lui la bevve e morì. Era il 1492, l'anno in cui Cristoforo Colombo scopriva l'America".

(De Crescenzo 2003)

 

     Si riferisce a Lorenzo il Magnifico. La bevve e morì: poteva sopravvivere? Impossibile. Ma questa è un'ovvietà e non è il punto dove voglio condurvi. Voglio invece portarvi a riflettere sulla relazione Lorenzo il Magnifico-diamanti.

     Paziente illustre-cura preziosissima. Valeva una volta ma ora non vale più: le cure preziose sono disponibili per tutti senza distinzione alcuna (sto parlando da cittadina europea, non in tutto il mondo è così). Quello che invece vale ora è una relazione diversa dove cambia il soggetto: malattia grave-cura preziosissima.

     E quando si parla di malattia grave si intende malattia cronica dove è a rischio la vita, parliamo quindi di tumori e di cure oncologiche. Partiamo da un dato molto bello: il 27% delle persone che vivono dopo una diagnosi di tumore ha raggiunto un'aspettativa di vita simile a quella di chi non ha mai convissuto con una simile patologia. Si chiama progresso.

     Ma tutto costa, tutto ha un prezzo. Che prezzo? Secondo i dati pubblicati nel 2014 dall'Associazione Italiana Registri Tumori, i costi di trattamento sono aumentati considerevolmente:

  1. il costo giornaliero medio di un farmaco antineoplastico (chemioterapico) è aumentato da 42,20€ nel periodo 1995-1999 a 203,47€ nel periodo 2010-2014.
  2. il costo medio di una terapia complessiva/paziente è passato da 3.853 euro nel 1995-1999 a 44.900 euro nel 2010-2014
  3. A completamento del punto 2. va detto che se aggiungiamo il costo di farmaci di nuovissima generazione si può arrivare anche a un costo di 100.000 euro l'anno/paziente.

    

     Lasciando al dibattito politico l'eventuale sostenibilità sociale o meno di costi simili, da cittadina (ma anche da figura sanitaria) mi chiedo:

  1. davvero il costo delle nuove molecole è proporzionato ai relativi investimenti di Ricerca&Sviluppo?
  2. Un vecchio "detto" che girava tanti anni fa tra i rappresentanti dipendenti di aziende farmaceutiche era che "costa di più la confezione di quello che c'è dentro". Sapevamo tutti che era vero. Attualmente i farmaci ordinari hanno ridimensionato di molto i prezzi, certo, ma i farmaci speciali? Quelli sperimentali? QUELLI TANTO PIU' PREZIOSI QUANTO PIU' GRAVE E' LA MALATTIA?

 

     Non ho la risposta ma mi permetto di pensare. E non sono bei pensieri.

     Non è cambiato niente.

 

     Non è cambiato niente - 1

 

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LUCIANO DE CRESCENZO, Storia della filosofia moderna: da Cusano a Galilei, Arnoldo Mondadori Editore, 2003