La vergogna cambia volto

 

     La vergogna è un'emozione negativa molto spiacevole che coinvolge l'individuo nella sua totalità, producendo uno stato di sofferenza acuto e intenso. Questa sofferenza profonda è indissolubilmente legata al rapporto con gli altri e con la società in generale, perchè è generata dal timore dei giudizi negativi sul proprio conto.

 

     Definizione classica: la vergogna nasce dalla perdita pubblica della propria immagine personale.

     Definizione aggiornata: la vergogna nasce dalla perdita pubblica dell'immagine che noi vorremmo avere (e che ci costruiamo) ma che non abbiamo.

     Parliamoci chiaro. Se uno non ha niente, e non pretende niente di più di quello che ha (cioè niente), non ha niente da perdere. E quindi non conosce la vergogna.

     Se uno non ha niente, ma vorrebbe avere TUTTO e quindi si vergogna del suo NIENTE, si costruisce un'immagine fasulla destinata a sciogliersi come neve al sole ogniqualvolta se ne presenti l'occasione. Cioè sempre.

 

     Un esempio del nostro tempo è quello relativo all'immagine del proprio corpo. Un'immagine spinta allo stremo dagli stilisti nelle passerelle e diventata status symbol per milioni di persone (in particolare le donne).

     Ci si vergogna di un corpo che non è (e non può essere, tranne qualche mosca bianca) in linea con questo tipo di standard. Ci si vergogna di un filo di cellulite. Ci si vergogna delle rughe. Ci si vergogna di un seno sfiorito. Ci si vergogna delle ciglia, delle sopracciglia, delle labbra.

     Non ci si vergogna dei denti cariati, di una bocca piena di tartaro, di un molare che manca quà e là generando buchi neri imbarazzanti.

     Non ci si vergogna dello stato di salute del proprio corpo, bistrattato e vessato da 1000 diete.

     Ma soprattutto non ci si vergogna dello stato di salute della propria mente, imbrigliata in un loop di pensieri tutti orientati a piacere e NON a piacersi.

     E quando si vuol piacere, si sa, non si è capaci di dire di no.

     Da qui a diventare bulimico è un attimo.

 

     La vergogna è una cosa seria. Va conservata per le cose serie. E chi si costruirà una vita degna di essere vissuta non conoscerà nè l'imbarazzo nè la vergogna.

 

 

Nella foto: "Him" di Maurizio Cattelan. «Him», la controversa scultura di un Adolf Hitler inginocchiato, dell’artista italiano Maurizio Cattelan, ha sbancato il banco da Christie’s stabilendo il record per l’asta e il record per l’artista con un cartellino del prezzo finale da 17.189.000 dollari. Da "La Stampa" 9 maggio 2016.