Gli istruiti vivono più a lungo
"Qual è il grande pericolo della situazione attuale? L'ignoranza, più ancora che la miseria."
Questa frase di grande attualità è il brano di un discorso che Victor Hugo tenne il 10 novembre del 1848 davanti all'assemblea costituente francese per denunciare i tagli ai finanziamenti destinati alla cultura.
Ricorda William Shakespeare, il quale affermava che "il misero non ha altra medicina che la speranza". Amara realtà che emerge in una pubblicazione, fresca di stampa e accuratissima, dell'Associazione Italiana di Epidemiologia. Ne voglio parlare perchè è una cosa che ci tocca tutti ai massimi livelli.
Da questo egregio lavoro emergono dati interessanti ed allarmanti allo stesso tempo. Ad esempio: i maschi meno istruiti hanno una probabilità di morire (indipendentemente dalla causa) superiore del 35% rispetto a quelli più istruiti (per le donne è il 24%).
E ancora, nella fascia d'età 25-64 anni, il rischio relativo di morire per tumore è oltre il doppio (2,13 volte) per chi ha un basso livello di istruzione rispetto a chi ha un titolo di studio elevato. Nella stessa fascia di età, il rischio di morte per cause violente è quasi quadruplo (3,92 volte) per gli uomini con un basso livello di istruzione.
Questo dato generale è stato poi "esploso" e dettagliato in 35 cause di morte, individuate sulla base di documenti dell'Organizzazione mondiale della Sanità. Inutile in questo contesto entrare nei dettagli, più utile invece capire come fare per non cadere nella fascia dei più sfortunati.
Sia l'articolo che il documento citato fanno riferimento all'istruzione. Al "livello di istruzione". Ma che cosa si intende con questo vocabolo? L'istruzione è necessaria...ma è sufficiente? Basta l'istruzione per salvarci? Io vi dico di no e vi spiego perchè.
L'istruzione è qualche cosa che ha a che vedere con la scuola, con le nozioni base, con una serie anche infinita di acquisizioni ma tutte riferite a qualche cosa di nozionistico e, in definitiva, percepito poco utile. Libri, formule, regole. I promessi sposi e Talete non hanno mai salvato nessuno. Esattamente come le ricerche forsennate su Internet: montagne di nozioni contraddittorie.
Viviamo in una società strapiena di laureati e tuttavia rasentiamo l'analfabetismo culturale. Un esempio? Ma certo, finchè volete. Ma ne farò solo due perchè bastano a capire il livello. 1. parcheggio IKEA, dotato ogni due per tre (efficienza svedese) anche del parcheggio carrelli. I carrelli sono di tre tipi e ognuno ha un suo corridoio ben segnalato da cartelli con l'immagine stilizzata del carrello. Bene: pieno di carrelli nel corridoio sbagliato. Bastava alzare la testa e associare l'immagine alla forma. 2. Quando si entra in un ospedale ci si trova, nei casi migliori, davanti a una mappa dettagliata del piano con un bel cerchio riportante la scritta TU SEI QUI. In mancanza di questa mappa si hanno comunque a disposizione una serie di cartelli, posti in alto, con il nome del reparto/servizio e la freccia. Eppure la gente non fa altro che chiedere a destra e a manca dove si trova il tal reparto o il tal servizio. Bene, eppure basta leggere. Ho frequentato per lavoro tutti gli ospedali del nord Italia, ho visto la stessa scena ovunque.
Pensate che manchi l'istruzione? Vi sbagliate, l'istruzione c'è. Manca la Cultura.
Ma che cos'è la Cultura? Dove si trova la Cultura? 1. In una buona educazione che ha di base il rispetto dell'altro e del suo tempo: se infili il carrello nel corridoio giusto faciliti chi viene dopo di te. Se leggi i cartelli non fai perdere tempo agli altri con le tue richieste inutili (visto che le risposte sono scritte). 2. Nella voglia di capire, qualcuno la chiama curiosità. Le cose che non si conoscono vanno capite, non rifiutate a priori o addirittura offese. Capite, approfondite, valutate e, finalmente, confrontate con il modello che abbiamo in testa e che non aspetta altro che essere modificato per farci crescere. 3. Torna al punto 1.
Untitled (donkey), Hugo Glendinning 2003, inkjet su pvc 1020x1230cm.
______________________________________________________________________________
PETRELLI A., FROVA L. a cura di (2019), Atlante italiano delle disuguaglianze di mortalità per livello di istruzione. Supplemento n°1 della rivista "Epidemiologia e Prevenzione" dell'Associazione Italiana di Epidemiologia.
MONTI M. e REDI C.A., L'istruzione allunga la vita, La Lettura del Corriere della Sera #380, 10 mar 2019, p.2-5