I coloranti

 

     L'argomento è tra i più controversi e quindi tra i più discussi. Ma, nonostante le infinite tavole rotonde non se ne viene a capo, un po' come quando si parla di clima o di biodiversità o della plastica che si disperde negli oceani.

 

     Non se ne viene a capo perchè la discussione si snoda su un falso piano: chimici o naturali? Di sintesi o presi in prestito da madre natura? Come se la natura non fosse fatta di chimica. Sappiate che vivete un'illusione: tutto è chimica. Facciamo pure degli esempi chiarificatori (ma anche sbalorditivi per chi non mastica la chimica come materia).

     Le molecole complesse che danno il colore rosso al pomodoro, alla rosa o al velluto della vostra poltrona contengono, a vario titolo, lo stesso atomo di ferro.

     Restiamo nell'ambito del cibo e voglio essere più precisa. Pensate a tutti quei frutti/verdure che passano da un verde intenso a un rosso intenso: pomodoro, peperone, peperoncino, anguria (l'interno). Qui siamo a livelli di ferro elevati perchè esiste in entrambe le forme di ossidazione. Esiste una forma di intenso colore verde (pensate agli spinaci o alla vegetazione dei tropici) e una forma di intenso colore rosso (pomodoro). Tutta la frutta/verdura che nel passaggio di maturazione va dal verde intenso al rosso ne contiene veramente tanto.

     Ritengo saggio ricordarvi che dove c'è ferro c'è nichel.

     Concludo il capitolo del rosso dicendo che il ferro è contenuto abbontantemente nelle carni rosse (manzo) e che la loro eventuale poca digeribilità va collegata anche alla fibrosità e non, o non solo, alla presenza di ferro.

 

     Un capitolo interessante è quello che riguarda i colori giallo e arancio, con tutte le sfumature intermedie. Pensate a: zucca, albicocche, prugne gialle, le pesche, ma anche gamberetti e salmone. Tutti questi alimenti così eterogenei, così diversi (ma non per me) circa le presunte proprietà nutrizionali, hanno tutti in comune una certa abbondanza di sodio associato a varie forme molecolari. Mangiandoli non ve ne accorgete perchè non si tratta di cloruro di sodio (il sale) e quindi non li sentite salati, anzi. Ma il sodio c'è e, nonostante sia un toccasana per molti non lo è per tutti.

     In relazione ai verdi il coinvolgimento è relativo a diversi attori: manganese, molibdeno, zinco e rame.Si tratta del classico verde dell'erba e delle foglie degli alberi. Non quello degli spinaci, per intenderci. Coinvolge la maggior parte dei prodotti vegetali.

     Tengo per ultimo il colore più stupefacente sotto tutti i punti di vista: l'indaco. Tanto per farvi capire si ottiene tecnicamente miscelando 50% di ciano e 50% di magenta. Il risultato in natura è un rosso scuro che vira verso il blu passando per i toni violacei. Parliamo di melanzane, more, uva rossa, prugne rosse, etc... questa colorazione è data dalla presenza di atomi di arsenico presenti a vario titolo di concentrazione. Stiamo parlando di micron naturalmente. E non dovete sorprendervi: in natura esistono tutti gli elementi, nessuno escluso. Perchè tutto ha un senso e un significato, anche quello che viene ritenuto velenoso. E d'altronde anche la chemioterapia è velenosa, eppure ha un senso.

 

     Buona chimica a tutti.