Il glutine

 

     Questa è l'occasione per approfondire la conoscenza di un fenomeno dilagante: l'intolleranza al glutine, vera e presunta. Vera in Italia ce n'è tanta, presunta anche. Ed è quest'ultima a preoccupare.

 

     Noi italiani siamo campioni nel consumo di farinacei. Con la farina di frumento produciamo ogni ben di Dio, salato o dolce, lievitato o meno, arricchito con gli ingredienti più disparati oppure semplice. Siamo inimitabili.

     Grazie a questa produzione illimitata siamo anche campioni mondiali circa l'incidenza della celiachia che, al di là di una (vera o presunta) disposizione genetica, dipende anche dall'abuso di prodotti contenenti frumento. Perchè noi italiani NE ABUSIAMO.

     Al mattino se non sono i biscotti sono le fette biscottate, e se non sono questi è la brioche. A pranzo se non è la pasta è il panino, e se non sono questi è la piadina o il tramezzino. La sera se non è la pizza è una pietanza accompagnata dal pane.

     Non se ne viene fuori.

     Ad un certo punto risulta chiaro che la digestione diventa difficoltosa, si presentano le lungaggini digestive, gli appesantimenti, le eruttazioni imbarazzanti, i fastidiosi gonfiori addominali, etc... E tutti pensano che sia colpa del glutine. Le mode aiutano i pensieri e li veicolano in un'unica direzione.

     In realtà il più delle volte la problematica risponde più al lievito che al glutine. E, nel caso di abuso di dolci (brioche, merendine, torte) l'inquisito potrebbe essere l'uovo ad esempio. E invece quando si abusa di dolci tutti se la prendono con lo zucchero, come se non esistessero gli altri ingredienti.

     Dobbiamo fare pulizia dei pensieri circolari dominanti (stereotipi) a favore di pensieri allargati verso nuove possibilità.

     Il glutine in Italia è onnipresente ma non è altro che un componente. Se vi gonfiate dopo aver mangiato biscotti è bene che vi ricordiate anche di uova e burro, non solo di glutine e zucchero. Se passate una notte d'inferno dopo una pizza ricordatevi che c'erano anche lievito, mozzarella e pomodoro (minimo). E magari anche la birra.