Cotto? Crudo?

 

     Viaggio in un mondo dove vige disinformazione e superficialità.

 

     E' una diatriba che si perde nella notte dei tempi. Persino oggetto modaiolo: il crudismo. Meno male che non è mai esistito il cottismo altrimenti ne sarebbe uscita una questione religiosa di medievale memoria.

     Partiamo dicendo che nessuno dei due è meglio o peggio: i cibi crudi hanno caratteristiche diverse che da cotti. Nessuno dei due fa bene o male, e comunque dipende per chi. Il crudismo in sè (in un recente passato non s'è parlato d'altro) è un tipo di alimentazione senza senso: NON tutti i cibi crudi possono essere curativi, NON tutti i cibi cotti possono essere dannosi. 

     Evitiamo accuratamente di fare di tutta l'erba un fascio.

     Detto questo facciamo gli esempi.

  • Le verdure - crude risultano indigeribili, o poco digeribili, per maggior parte dei soggetti. Stiamo perlando di un 60-70% del totale. E d'altronde non c'è da sorprendersi: la cellulosa è impegnativa da "demolire", tanto più impegnativa quanto minore è l'utilizzo del sale da parte del soggetto. Chi usa poco sale non ha la capacità di digerire, in ordine sparso: bucce, semi, filamenti. Nei casi peggiori non li digerisce nemmeno cotti. Da qui si capisce bene la pericolosità di un basso apporto di sodio (tanto raccomandato da una medicina cieca ai bisogni individuali).
  • Le carni - qui la questione cambia. A differenza delle verdure, dove la cottura cambia il grado di digeribilità delle stesse, nella carne cambia poco. Se la carne è maldigerita lo è sia da cruda che da cotta. Chi non digerisce la bresaola non digerisce nemmeno la bistecca e viceversa. Non cito spezzatino, ragù e arrosti perchè facendo parte delle lunghe cotture meritano una nota a parte. La capacità o meno di digerire le carni dipende dalla "forza" delle pareti dello stomaco, ovvero dalla sua muscolatura che, a sua volta, dipende da una buona presenza generale di zucchero nella dieta.
  • I pesci - a patto che sia freschissimo, anche qui crudo o cotto non fa differenza. In caso negativo, il soggetto ha un organismo che mal digerisce il pesce indipendentemente dalla cottura o meno dello stesso. In caso positivo lo digerisce a prescindere. La buona digeribilità del pesce dipende dal livello generale di fruttosio: un soggetto che non mangia frutta o ne mangia poca sarà difficile che abbia una buona digeribilità del pesce, specialmente se azzurro.
  • Le uova - ecco l'alimento in cui la cottura fa una differenza enorme: l'uovo. Crudo ha delle proprietà che da cotto non avrà mai. Lo zolfo contenuto nel tuorlo, ad esempio, è biodisponibile solo da crudo o cotture brevi: frittata, strapazzato, in camicia, occhio di bue. Se fatto sodo perde tutto. A chi fa bene, più crudo è meglio è. A chi fa male è meglio che lo mangi sodo o non lo mangi proprio.

 

     Grazie a queste poche informazioni dovreste facilmente capire quanta pericolosità c'è nelle mode e nelle credenze sui cibi. Se volete un futuro ricco di progettualità state alla larga dagli -ismi.