La gastrite

 

     Napoleone è passato alla Storia anche per la sua immagine pubblica. Le gesta lo hanno sicuramente distinto nei campi di battaglia, anche grazie ai suoi studi di geometria descrittiva che, applicati nell'impiego dell'artiglieria, ne hanno fatto un generale dalle raffinate doti matematiche.

     Tuttavia anche la sua mano destra perennemente all'interno della giubba non scherza, tanto da portare fino a noi la sua immagine stereotipata. Napoleone è o su un cavallo imbizzarrito o a terra con la mano sullo stomaco.

     E' noto agli storici che avesse la gastrite.

     E, non essendoci il Maalox, il suo unico conforto era la mano "protettiva" sullo stomaco.

 

     Attualmente la gastrite è uno dei disturbi più diffusi e più medicalizzati. I farmaci per trattarla sono molti e collaudatissimi. In genere danno un reale sollievo in fase acuta ma non sono curativi.

     Cioè NON riportano lo stomaco nello stato precedente all'infiammazione. La parte rimane comunque sempre infiammata, richiamando il dolore ogni volta che si inserisce un cibo con un minimo di condimento in più.

 

     Detto questo occorre fare il punto nave sull'origine di questo tipo di disturbo, argomento di cui si parla poco e in maniera non chiara.

     Partiamo dal fatto che non tutte le gastriti sono dolorose, anzi. Esistono gastriti che sono tali non per la presenza del dolore in sè ma per un'apparente "incapacità" dello stomaco a digerire. Cioè le digestioni durano molte ore, sono lentissime, lasciando un senso di appesantimento e "soffocamento".

     Si utilizza la stessa definizione ma si tratta di casi molto diversi.

     Il primo caso, quello del dolore, è il più facile da trattare. Il farmaco agisce bene e, nel caso intervenga il nutrizionista, il giusto gioco di combinazioni alimentari porta il soggetto a guarigione.

     Il secondo caso è, come dire.. subdolo. Non c'è il dolore ma viene trattato con gli stessi farmaci del primo caso. E con poco risultato. Spesso funziona meglio un digestivo.

     Il motivo della digestione lenta sta nella bassa motilità dello stomaco e nella sua scarsa forza. Sono due concetti diversi e bisogna spiegarli.

  • Lo stomaco è in movimento continuo, esattamente come l'intestino. E' un movimento che noi non percepiamo, tuttavia è fondamentale per il processo digestivo. Ricordo a tutti che le pareti dello stomaco sono costituite da muscolo e hanno la "forza" del muscolo.
  • La muscolatura è debole e non ce la fa, proprio in termini di forza, a digerire nei tempi corretti. E più si mangia più si allungano i tempi digestivi, indipendentemente dal tipo di cibo ingerito. In questo caso il soggetto ha anche una debolezza (spossatezza) di tutto il corpo perchè si tratta di una debolezza di tutti i muscoli, non solo dello stomaco.

    

     In questo secondo caso, estremamente diffuso, c'è sempre la carenza di un minerale e, di conseguenza, la carenza di un cibo. Cibo che il soggetto non mangia mai o rarissimamente.

     Il giusto bilanciamento dei cibi riporta in forza il soggetto proprio perchè la muscolatura ha avuto il nutrimento di cui necessitava da tempo.