La noia

 

     Sono giorni durissimi. Stiamo imparando che i nostri ritmi di vita esistono solo nella nostra testa e non nella realtà perchè la realtà ha la stessa capacità mutagena di un virus. Si mettono in discussione concetti ritenuti granitici come la prevedibilità e la sicurezza. Siamo chiusi in casa, avvelenati da una noia mortale prima ancora che dal Coronavirus.

 

     La noia è una brutta bestia, appiattisce tutto togliendo colore e smalto. Rende sopportabile il brutto e invisibile il bello. Tutto diventa uniforme, un po' come le cose unisex. Un po' come le tute in triacetato degli anni '80.

     Ormai non temavamo più niente, neanche la noia. Anzi, eravamo arrivati a pensare che la noia non esistesse. Nel turbinio delle vite frenetiche avevamo sempre qualcosa da dirci. Di costruttivo poco o niente, in genere lamentele lavorative o giù di lì. In fin dei conti finché ci si vedeva la sera andava tutto bene: cena frugale, un po' di Tv, letto. C'era anche il fine settimana ma: tra fare la spesa, una scappata dai nonni, la pizzata, la passeggiata al mare/montagna, un po' di shopping, ....tutto passava e poi arrivava il lunedì.

     Invece è arrivato un veleno sottoforma di virus che ha minato più il nostro equilibrio emotivo che l'organismo. Se le vittime "fisiche" sono gli anziani, le vittime "morali" sono nella fascia 35-65, cioè il motore propulsore della società.

 

     Siamo tutti a casa, com'è giusto che sia, perchè le epidemie si gestiscono anche lavorando su questa leva: i sanitari stanno facendo l'impossibile e noi dobbiamo collaborare attenendoci alle regole. Punto.

     Siamo tutti a casa, tramortiti dal fatto che non sappiamo cosa fare perchè pensiamo che quello che c'era da fare l'abbiamo fatto (impossibile, in una casa ci sono milioni di cosa da fare sempre e per sempre. Per non parlare di chi ha un giardino).

     Siamo in un vergognoso silenzio perchè pensiamo che quello che c'era da dire lo abbiamo già detto e non c'è altro da aggiungere (impossibile, ci sono milioni di cose che vorremmo dire ma che non diciamo per mera convenienza).

     Siamo impotenti davanti all'esuberanza energetica dei bambini che non sappiamo più gestire e che ci rende nervosi a un livello sconosciuto prima d'ora.

     Siccome non facciamo niente, non diciamo niente e non sappiamo gestire l'esuberanza dei figli giaciamo improduttivi e muti davanti alla Tv, mangiando come se non ci fosse un domani. Esattamente come le spese del supermercato: come se non ci fosse un domani.

     Tutto questo vale un po' per tutti ma per chi ha una casa piccola vale all'ennesima potenza.

 

     In questi giorni si capisce l'importanza di molte cose, dalle più profonde alle più pratiche. Evitando di disquisire sulle più profonde, altri lo sanno fare meglio di me, mi permetto di elencare quelle pratiche (che però hanno una ripercusione su quelle profonde):

  1. scoprire che in casa ci sono un sacco di oggetti inutili che occupano spazio prezioso e che sottraggono spazio VITALE a noi.
  2. vedi punto 1.

 

     Coraggio, abbiamo un sacco di tempo a disposizione: liberiamoci degli orpelli (e della noia).