L'insonnia

 

     Diceva Marco Valerio Marziale "la felicità? Una moglie non troppo dotta, notti senza insonnia e giornate senza liti.

 

     Sulla moglie non troppo dotta desidero stendere un velo sufficientemente opacizzante. In alternativa possiamo stare qui a disquisire sulla utilità, o meno, di avere un uomo dotto.

     Ma siccome la disquisizione durerebbe decenni senza portare ad un accordo tra le parti, ritengo saggio tenere in considerazione solo la parte in cui Marziale nomina l'insonnia sperando in "notti senza insonnia".

     Le notti senza insonnia rappresentano per molti un miraggio, un oasi nel deserto, il miracolo. L'insonnia è un disturbo molto serio che, in diversi casi, intacca profondamente l'equilibrio della persona.

 

     Fondamentalmente ne esistono di due tipi: una è un vero e prorio impedimento al sonno, l'altra è l'insonnia classica.

     Appartengono al primo tipo tutte quelle insonnie caratterizzate sostanzialmente da un sonno leggero. Ma infatti non sono vere e proprie insonnie ma una sorta di ipersensibilità ai rumori o ai movimenti.

     Ad esempio, svegliarsi per uno scricchiolio dell'armadio o perchè il coniuge si gira. Oppure non riuscire ad addormentarsi a causa del ticchettio della sveglia.

     Queste ipersensibilità sono sempre dovute ad una cattiva nutrizione, cioè ad un non equilibrio tra i nutrienti, tale per cui si genera una reazione eccessiva dei sensi del soggetto in risposta ad uno stimolo minimo (o ritenuto comunemente non significativo).

     Il giorno dopo sono distrutti.

     Il ripristino delle condizioni nutrizionali corrette per il soggetto porta al ritrovamento del buon sonno e, quindi, del tanto agognato riposo.

 

     Appartengono al secondo tipo le vere insonnie, quelle in cui il soggetto, per sua natura, dorme poco o pochissimo. Siamo nell'ordine di minimo 2 massimo 4 ore. Poi il nulla.

     Sono quelli che io chiamo gli insonni costituzionali e, a differenza dei primi, il giorno dopo non sono distrutti, anzi. Sono concentrati e attivi come se avessero dormito almeno 6 ore.

     Sono sostanzialmente degli adrenalinici, degli iperattivi per natura. La veglia è, in qualche modo, la loro salvezza. E' una natura che si esprime nella veglia e non nel sonno.

     Ma se questi soggetti (ripeto, adrenalinici) in un certo momento della loro vita subiscono eventi traumatici passano da 2-4 ore a zero, generando degli stati emotivi che rasentano lo psichiatrico proprio per la loro grande reattività.

 

     La natura è varia ma, soprattutto, misteriosa. Trattiamo le persone per la loro diversità e aiutiamole impegnandoci a capire le sfumature.