Chemioterapia e oltre
La realtà va guardata per come è e non per come la si vorrebbe. Ci vuole la sobrietà dei vecchi, che guardano il mondo con un mezzo sorriso, consapevoli che tutto è possibile e che nulla è stato impossibile.
Trovo poco utile massacrarsi nel dilemma chemioterapia si? chemioterapia no?. E' un esercizio di stile per chi ha del buon tempo da perdere. I contestatori della chemio non hanno mai avuto successo perchè non esiste un'alternativa di successo.
Altrimenti sarebbero già sugli altari. E i reparti di oncologia sarebbero degli sgabuzzini polverosi e maleodoranti. E i farmaci chemioterapici costerebbero due lire, come il bicarbonato.
Prendiamo atto del contrario: reparti di oncologia sempre più grandi e tirati a lucido. Sempre più letti, sempre più pazienti. Nuovi cocktail e nuovi protocolli. L'Istituto dei Tumori e l'Istituto Europeo Oncologico, entrambi di Milano, sono la punta di diamante dell'eccellenza nel campo. Nonchè punto di riferimento per il resto dell'Italia e degli altri paesi europei.
La scelta, forte, di chi rifiuta la chemio va rispettata. Non osannata. Fuori c'è poco da stare allegri.
Fermo restando che i casi da "rifiuto" ci sono (limiti di età, estrema debolezza del corpo, ecc...) per tutti gli altri è arrivato il momento di riflettere su: chemio si? chemio come? Qui sta il punto.
Il "chemio come" prende in considerazione l'opportunità di vivere la chemio con un organismo PREPARATO PER AFFRONTARE LA CHEMIO.
Che piaccia o no la chemioterapia è un veleno utile. Che come risultato le masse si riducano è un dato oggettivo. Quindi prepariamoci ad accoglierlo CON FORZA questo veleno.
Un organismo nutrito correttamente è pronto a tutto, anche alla chemio. Un organismo nutrito per affrontare la chemio aiuta la chemio.
Il tumore nasce e si sviluppa in un terreno abbandonato a se stesso. Se andiamo all'orto botanico erbacce non ne troviamo. Dove c'è il mastro giardiniere non c'è la gramigna.
Ci ritroviamo con un campo incolto e pieno di rovi? Estirpa tutto e trova il fertilizzante giusto. Il giardino botanico che creerai non porterà traccia del degrado. E nessuno saprà che prima c'era una sterpaglia.