La propaganda medica

 

     "Ai miei studenti,

L'importante è che l'uomo di cultura, quando è impegnato nella sua funzione che è quella di capire, non si lasci frastornare dagli zelatori di ogni ortodossia o dai pervertiti di ogni propaganda, i quali saranno sempre pronti a gettargli in faccia l'accusa che egli - per il fatto che non sceglie l'alternativa di destra - tradisce la civiltà, o - per il fatto che non sceglie l'alternativa di sinistra - si oppone al progresso. Non vi è per l'intellettuale che una forma di tradimento o di diserzione: l'accettazione degli argomenti dei "politici" senza discuterli, la complicità con la propaganda, l'uso disonesto di un linguaggio volutamente ambiguo, l'abdicazione della propria intelligenza all'opinione settaria, in una parola il rifiuto di "comprendere" e in tal guisa di apportare agli uomini l'aiuto prezioso di cui la cultura sola è capace, l'aiuto a infrangere i miti, a spezzare il circolo chiuso di impotenza e di paura, in cui si rivela la contagiosa inferiorità dell'ignoranza".

 

     Non c'è niente di più facile che fare propaganda su argomenti complessi, difficili, ostici persino per gli addetti ai lavori. Più sfaccettato è l'argomento più facile è creare slogan. E gli slogan, si sa, conquistano le masse.

     Non importa quale sia l'argomento in sè, importa che sia di difficile comprensione. Come l'Economia, ad esempio, o la Giustizia. Oppure gli argomenti scientifici in generale, uno fra tutti la Medicina. Naturalmente il mio punto di vista va a questi ultimi, rappresentando appieno il mio sapere e buona parte del mio sentire.

     La Medicina si presta particolarmente bene perchè rappresenta la complicazione del complesso: non è scienza in sè ma si avvale delle scienze (chimica e fisica), per fare diagnosi, ma rimane pur sempre un Mestiere, cioè l'Arte dell'interpretazione dei segni e dei sintomi.

     Capite che per la propaganda è come affondare il coltello nel burro. Con la Medicina si possono fare affermazioni di ogni ordine e grado, dalle più sensate alle più indecenti, senza insospettire i più circa la stupidità dell'affermazione stessa. E quando dico "i più" intendo ANCHE chi, come me, indossa un camice e professa il mestiere. Talmente è complessa la materia che gli slogan conquistano adepti anche fra chi dovrebbe contemplare l'esercizio del dubbio come stile di vita.

 

     Come concludere quindi: dicendo che dovete imparare a difendervi. Come? Appunto, IL COME. Perchè è qui che ci si sbaglia sempre. Il vero come passa attraverso l'imparare l'esercizio del dubbio che, se si desidera efficace, deve consistere in una serie di approfondimenti a 360° e NON su un argomento specifico.

     Per imparare a essere critici in medicina non serve leggere di medicina, serve leggere il giornale ogni giorno, vedere film di culture diverse dalla nostra, frequentare mostre, leggere le biografie dei grandi che hanno fatto la Storia. Pensare che lo facciano tutti è utopia, chiaro. Ma pensate se lo facesse almeno la metà della classe che opera in sanità. La Pace.


_____________________________________________________________________

NORBERTO BOBBIO (1955), Invito al colloquio, in Politica e Cultura, Einaudi, Torino, p. 20