Le sabbiature

 

     Pratica ampiamente passata di moda, la sabbiatura ha costituito una terapia per i dolori. Non tutti ne beneficiavano, questo è certo, ma di sicuro ne beneficiavano in molti e non sempre quelli che avevano i dolori. Anzi, alla luce della mia esperienza posso dire che i banefattori massimi sono quelli che hanno l'osso in formazione: i bambini.

 

     Credo che ricorderò per sempre il caso di un ragazzo trentenne che ho visto qualche anno fa. Mi raccontò che da piccolo non camminava bene, buttava male il piede. Nonostante non lamentasse dolori il medico gli ordinò la radiografia ai piedi e ne uscì un'immagine sconfortante: uno dei due piedi aveva il calcagno, o meglio l'osso calcaneale, appena abbozzato. Praticamente l'area era quasi trasparente, si vedevano giusto i contorni. Per farvi capire è come avere un tallone "vuoto" con dentro un osso fragilissimo e appena abbozzato. Non si capiva come facesse a camminare.

     La madre corre disperata dal pediatra il quale, per nulla sconfortato, le ordina di portarlo al mare e di fargli fare le sabbiature. La madre lo porta fiduciosa e ottiene il risultato di cui poi vi dirò. C'è da dire che a quei tempi la pratica della sabbiatura non era già più così in voga. Per trovarla come pratica corrente occorre tornare indietro di cinquant'anni e più. Ma quel pediatra aveva i capelli bianchi e molta pratica, disse subito alla madre che non c'erano alternative: nessuno può darti il silicio, tranne la sabbia che è fatta di silice (ossido di silicio). Beati i medici di una volta: sempre in prima linea (e senza una diagnostica raffinata) erano costretti a osservare la natura cercando in essa le risposte alla malattia. Le trovavano. Adesso nessuno cerca e nessuno trova.

     Torniamo al nostro caso, al ritorno dal mare la madre fa eseguire un'ulteriore radiografia da portare al pediatra. Risultato: ossa calcaneari perfette e uguali in entrambi i piedi, come se il passato non fosse esistito.

     Non c'è da stupirsi. Il pediatra sa bene (lo sa ancora?) che l'osso del bambino si forma a partire dalla cartilagine. Spiego: la maggior parte delle nostre ossa si forma a partire dalla cartilagine dell’embrione già presente nel grembo materno. Lo scheletro dell’embrione è infatti formato da cartilagine, un particolare tessuto giallastro, resistente e al tempo stesso elastico, ricco di silicio. Con il procedere dello sviluppo la cartilagine si trasforma progressivamente in osso, così il silicio lascia man mano il posto al fosfato di calcio, ritirandosi nelle cartilagini poste alle estremità delle ossa e nei legamenti.

 

     Nell'immagine che accompagna questo articolo potete vedere una spiaggia di sabbia nera. Le spiagge nere sono spettacolari. Senza nulla togliere alla bellezza delle sabbie chiare, le sabbie nere sono suggestive e mozzafiato. Si trovano facilmente alle Hawai, in alcune isole delle Azzorre e in alcuni tratti del Mar Morto (lo scatto proviene da Ureki, in Georgia) grazie ai vulcanismi delle catene del Caucaso.

     Non tutte le isole vulcaniche però hanno una spiaggia sabbiosa, più spesso si trovano delle discese a mare costituite da laste e massi neri. Un paesaggio indimenticabile. Due note:

  1. Vulcano=lava=zolfo. Nelle isole vulcaniche si respira zolfo, panacea per tutti quelli che sono beneficiati dalle uova.
  2. Sabbia nera=ferro. Quando la sabbia è nera ci troviamo davanti a una miniera a cielo aperto di ferro. In alcune aree della terra (prima citate) le eruzioni producono un magma particolarmente ricco di ferro che, una volta fuoriuscito dal cratere, libera vapori di zolfo nell'aria e deposita una lava nera e sabbiosa costituita da ossido di ferro. Il risultato è duplice: una vera e propria iniezione di ferro e una vera e propria "raddrizzata" magnetica. Non dimentichiamoci le proprietà magnetiche del ferro! Astenersi protesizzati e portatori di pacemaker.

 

Ureki wellness, Roberta Lotto, 2018.