Il potere curativo dei cibi

 

     Oggi vi lascio una lezione da stampare e attaccare al frigorifero con la calamita. Così ogni volta che leggerete qualche castronata su internet...saprete prendere le giuste distanze. Evitando delusioni cocenti.

 

     Che il cibo abbia un ruolo nel fare da bilancia tra salute e malattia ormai lo hanno capito tutti. Basta vedere le centinaia di migliaia di pagine che il web dedica al cibo e alle sue proprietà terapeutiche (vere o presunte).

     Sia l'informazione che la disinformazione si ergono su qualcosa di vero. In caso contrario non ci sarebbero né l'una né l'altra.

 

     Il vero sta nel fatto che tutti hanno capito che il cibo provoca un cambiamento. Intendo dire un cambiamento dello stato fisico del soggetto.

     Vero è che il cibo provoca malesseri. Altrettanto vero è che il cibo genera benessere.

     Malesseri o benessere dipendono dalla relazione cibo-soggetto. Non dal cibo in sè, non dal soggetto in quanto tale.

     Evitando saggiamente di analizzare il soggetto, per eccesso di variabilità individuale, è bene analizzare il cibo grazie alla sua omogeneità. Nonostante gli effetti del cibo dipendano dalla relazione sopra citata, possiamo comunque tracciare un identikit del cibo stesso e stabilirne la sua linea d'azione.

L'obiettivo è capire quali sono gli elementi identificativi di un cibo che ci permettono di dire "queste sono le sue proprietà E QUINDI QUESTI SONO I SUOI BENEFICI".

     Adesso vi spiazzo.

 

     Facciamo un esempio con un cibo/i di cui si è scritto qualsiasi cosa: i latticini vaccini. Quindi parliamo di yogurt, latte, formaggi vari. Facciamo l'esempio del formaggio.

  • COMPOSIZIONE, QUELLO CHE SI TROVA SCRITTO - caseina e proteine varie, vitamine varie e a vario titolo (comunque in basse quantità), elevata quantità di calcio. Da cui tutti hanno ricavato lo stereotipo latticini=calcio.
  • COMPOSIZIONE, QUELLO CHE NON SI TROVA SCRITTO - che i formaggi sono dei "lavorati" e che contengono un'alta percentuale di sale (che ricordo sempre essere il conservante più potente). Più il formaggio è stagionato più prevale la componente sale che diventa la componente identificativa dell'alimento, immediatamente bio-disponibile, spodestando tutti gli altri nutrienti. E' come dire formaggio=sale. Più è stagionato più vale questa affermazione. Altra cosa: i formaggi sono grassi, nel senso che sono preparati col latte intero e quindi con tutta la quota di panna (che dà origine al burro). I formaggi freschi, in genere, sono più magri, ed è in questi che abbonda la componente calcio.

    

     Concludendo: il cibo assume l'identità dell'elemento prevalente, sia in termini di quantità relativa che in termini di biodisponibilità.

 

     Il cibo è chimica. La natura stessa è chimica. Ignorare la relazione tra il cibo e il componente aggiuntivo significa scrivere migliaia e migliaia di pagine con poco senso.