Apparecchiare la tavola

 

     La ritengo un'Arte. Un esercizio di stile e poesia tutto teso a sbalordire il fortunato che si siederà e godrà del bello molto prima che del buono. Tutto questo al ristorante. E a casa??

 

     A casa...? Ma stai scherzando vero? Ma no ma no, ma non se ne parla! Io lavoro!! LA VO ROOOOO capito?? Non ho mica tempo da perdere in queste cretinate senza senso!! E poi guarda...non ho neanche il tempo di sedermi sai, mangio in piedi in due minuti. Echissenefrega!!

     Ecco. Tutta la poesia sparita in una scatoletta di tonno mangiata in piedi con due grissini. Ma si può? Eccome che si può. Volete solo un brevissimo elenco di esempi? Ne ho per tutti.

 

     Studenti. Tornano a casa tra le 13.30 e le 14.30 e si siedono a tavola DOPO che tutti gli altri hanno già mangiato (compresi cane, gatto, uccellini e tartaruga). Trovano, in ordine prospettico dall'oggetto più vicino al più lontano: 1. piatto di pasta ormai freddo (ma che è sufficiente mettere nel microonde un attimo ma che non lo mettono perchè loro che ne sanno di come si riscaldano le vivande uffa). 2. briciole di grissini e tozzi di pane. 3. sale e pepe sparsi (perchè il papà quando li aggiunge non ha chiarezza sulla dimensione del piatto e la prende larga). 4. macchie di liquidi di varia natura (sugo, olio, vino, aceto,...). 5. bottiglie aperte, sgasate. 6. varie ed eventuali.

     Single. Apparecchiare? In che senso apparecchiare? Ah la tavola....Si si, ah ecco... No scusi ma cosa me ne faccio della tavola?? Cosa me la compro a fare la tavola? Cosa se ne fanno gli altri della tavola dico io?? No parliamone.

     Mariti. E qui dipende dall'ora in cui tornano. Se tornano ad un orario decente (e non entro nel merito del concetto di decente perchè ogni moglie ha un proprio concetto della decenza che non è confrontabile con quello delle altre. E quindi non è possibile stilare un protocollo d'intesa). Ma torniamo all'orario. Se tornano all'ora che diciamo noi tutto bene. Se tornano all'ora che NON diciamo noi (cioè sempre) si verificano i seguenti: 1. caso di tavola a forma rotonda. Apparecchiata con SPICCHIO di tovaglia, anch'essa rotonda in origine, larga alla base tanto quanto il piatto (di più non ti serve). Piatto (uno. Cosa te ne fai di due che dopo li devo lavare io?), bicchiere (quello della Nutella con i fiorellini, piace a me quindi va bene anche a te), bottiglia di acqua naturale (gasata ti fa male), gallette di riso (il pane ti fa male, hai già il colesterolo). Nel piatto gli avanzi del pranzo (e dove ti credi di essere? al ristorante?? e chi sono io? la tua serva??). 2. caso di tavola a forma rettangolare o quadrata. Vedi il punto precedente con l'unica differenza che al posto della tovaglia a spicchio c'è il suo tovagliolo aperto.

     Amiche. E qui si apre un capitolo a parte.

 

      Morale della favola: possiamo migliorare grazie agli ampi margini.